IMPIANTI RESIDENZIALI                      " ALCUNE DELLE MODIFICHE DELLA NUOVA CEI 64-8 "

 

Sono state introdotte diverse modifiche sia al corpo normativo, sia alla famosa tabella A riguardante le dotazioni minime per gli impianti di livello 1, livello 2 e livello 3.
Viene “battezzato” QUA il quadro “di unità abitativa”, in analogia con la nomenclatura introdotta dalla Guida 306-2 (QSOA ecc.).
La nuova norma dispone che, “salvo impedimenti costruttivi dovuti alla struttura o alla tipologia dell’edificio, la colonna montante dell’impianto (a valle del contatore) e l’interruttore generale devono essere dimensionati per una potenza contrattualmente impegnata di almeno 6 kW (anche se la superficie dell’immobile è inferiore a 75 m2)”, mentre sparisce la prescrizione secondo la quale la sezione del montante deve essere di almeno 6 mm2.
Viene suggerito di predisporre la canalizzazione che colleghi il quadro dell’unità abitativa o il quadro alla base del montante, all’eventuale area individuale destinata al parcheggio degli autoveicoli in modo da consentire la ricarica di veicoli elettrici (secondo la Sezione 722). Tale canalizzazione deve permettere la posa dei cavi di potenza e di eventuali cavi di comunicazione elettronica in canali separati.

La norma richiama in maniera esplicita le prescrizioni previste dalla Specifica Tecnica CEI 64-21:

“Nel caso di impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale destinati ad essere utilizzati da parte di persone con disabilità o specifiche necessità, i requisiti della presente Sezione possono essere integrati, modificati o sostituiti da quanto previsto dalla Specifica Tecnica CEI 64-21”.

Richiami diretti sono rivolti anche alle Guide 64-50 (Edilizia ad uso residenziale e terziario
Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti di comunicazioni e impianti elettronici negli edifici – Criteri generali), 64-100 (Edilizia Residenziale – Guida per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni), 100-7 (Guida per l’applicazione delle Norme sugli impianti per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi) e 306-2 (Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali):

“Nella fase di progettazione si valuti la consistenza dell’impianto, in modo da assicurare la possibilità di integrare nuove soluzioni consentendo l’incremento di livello senza interventi sulle parti edili anche in momenti differiti nel tempo. Si vedano la Guida CEI 64-50 e la serie di Guide CEI 64-100/1,2,3”.

“Indicazioni utili sono contenute nelle Guide CEI 306-2, 64-100/1,2,3 e per gli impianti d’antenna nel capitolo “raccomandazioni” della Guida CEI 100-7”.

L’ultima riga della tabella A è riferita proprio alle dotazioni previste dalla Guida CEI 306-2 (STOA – scatola di terminazione ottica e QDSA – quadro di distribuzione segnali). La riga è da applicare nei casi previsti dall’introduzione dell’articolo 135-bis del testo unico dell’edilizia.

Tabella A: Dotazione minime per gli impianti, evidenziate in rosso le principali variazioni.

2.1 Dotazioni degli impianti
La norma specifica che per punto presa si intende il punto di alimentazione di una o più prese all’interno della stessa scatola. I punti presa devono essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro utilizzazione e raccomanda che i punti presa previsti come inaccessibili e i punti di alimentazione diretti devono essere siano controllati da un interruttore di comando onnipolare.

2.2 Tubi e spazi
I cavi devono essere sfilabili qualunque sia il livello dell’impianto, ad eccezione di elementi
prefabbricati o pre-cablati.
A tal fine, il diametro interno dei tubi protettivi di forma circolare deve essere almeno pari a 1,5
volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi che essi sono destinati a contenere. In
ogni caso il diametro nominale deve essere pari ad almeno:
• 25 mm per montanti e dorsali;
• 20 mm per tratti terminali.
Nelle cassette di derivazione, dopo la posa di cavi e morsetti, è opportuno lasciare uno spazio
libero pari a circa il 30% del volume della cassetta stessa (prima era richiesto il 20%).
Anche nei quadri deve essere previsto il 30% in più di spazio, da lasciare disponibile per futuri ampliamenti (la settima edizione della norma chiedeva il 15%), con un minimo di due spazi.

2.3 Prese
Le quantità di punti presa all’interno degli ambienti non subiscono variiazioni, tuttavia vengono riscritte diverse caratteristiche rispetto la precedente versione della Norma. Ad esempio, all’interno dello stesso locale viene meno il limite dell’entra-esci su due punti presa: è dunque possibile per l’installatore valutare l’opportunità di ricorrere all’entra-esci anche per tutte le prese di un locale.
La prescrizione di installare punti presa in prossimità dei punti TV viene estesa anche alle prese telefoniche e dati:
“Tutte le prese TV, dati, telefono, devono avere accanto almeno una presa energia. Inoltre,
almeno una delle prese TV dell’intera unità immobiliare richieste nella Tabella A, deve avere
accanto la predisposizione (posa tubi e scatole) per totale 6 prese energia. Se in luogo della
predisposizione di cui sopra, si installa un numero di punti prese equivalente questi vengono
conteggiati ai fini del numero minimo di punti prese richiesti nei locali”.
Svanisce l’obbligo di installare punti presa in corrispondenza delle porte di accesso ai locali, mentre viene introdotto il consiglio per i punti prese destinati presumibilmente ad alimentare elettrodomestici (fissi e/o mobili) di prevedere almeno una spina S30.
In cucina, è necessario almeno predisporre la canalizzazione (almeno da 20 mm di diametro) dal quadro (o da una scatola di derivazione) per l’alimentazione di un eventuale piano di cottura ad induzione.

2.4 Interruttori differenziali di tipo F
La nuova Norma raccomanda l’impiego di interruttori differenziali di tipo F (al posto che i tipo A previsti nella settima edizione), per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici e/o condizionatori fissi.